Sin d’allora m’inginocchiai
sui miei versi e li pregai
di bussarmi forte al cuore
dolcemente senza rumore .
Crescendo li accompagnai
lungo la mia vita e li pregai
di infondermi gioia ebrezza
tanto amore e tenerezza .
Osservai con pazienza
quell’umana sofferenza
pur cercando di capire
la vita per non morire .
Feci mio il suo dolore
il suo male il suo livore
il fato ancor ci avvolge
ci illude e ci sconvolge .
E va la mia mattinata
l’aria tersa e la giornata
non son domo di capire
non son stanco di soffrire .
Scrivo , squarcio il cielo
lo raccolgo come un velo
ci detergo le sofferenze
e le umane incongruenze .
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