Quando tracciavo la tua voce sulla sabbia
erano poi le onde ad intonarla
ricordo ancora l'ultima canzone
e il tuo breve sorriso nei miei occhi
dal ventre allora partorivo il cielo.
erano poi le onde ad intonarla
ricordo ancora l'ultima canzone
e il tuo breve sorriso nei miei occhi
dal ventre allora partorivo il cielo.
Dio volgeva lo sguardo allo zenith e pregava
distratto dalla folla furiosa degli angeli
dallo sguardo della sera osservavo le luci disperse
supplicavo con gli occhi stesi lassù un miraggio
attendevo un indebito sogno.
distratto dalla folla furiosa degli angeli
dallo sguardo della sera osservavo le luci disperse
supplicavo con gli occhi stesi lassù un miraggio
attendevo un indebito sogno.
La civetta sempre più vicina vociferava
e il suono pareva a volte posarsi sulle tue ginocchia
anche i muri sembrava cigolassero
stringevo le mie ossa tra le mani
brividi neri colavano dalla fronte.
e il suono pareva a volte posarsi sulle tue ginocchia
anche i muri sembrava cigolassero
stringevo le mie ossa tra le mani
brividi neri colavano dalla fronte.
Eravamo sullo stesso ramo
io aggrappata alla radice
tu alla foglia ingiallita
mille frantumi di vetro e una scheggia bucò il tuo cuore
le lacrime non cessarono il colpo.
io aggrappata alla radice
tu alla foglia ingiallita
mille frantumi di vetro e una scheggia bucò il tuo cuore
le lacrime non cessarono il colpo.
Dio era assorto nel pianto dello spergiuro.
© Paola Bosca/registrata
© Paola Bosca/registrata
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