In questa sera di maggio, cade improvvisa la sera, il cielo nella sua luminescenza si rovescia come dentro ad una cartolina, si contempla nel riflettere, papaveri, pioppi , alberi di ciliegio, e il volo solitario di un falco.
Il meriggio caldo che ha incendiato i campi di grano, svanisce lentamente, nel torpore languido delle ultime vampate di calore.
Solo le spighe di grano piegate, conservano il profumo e la memoria dei nostri corpi, arsi dal piacere.
Tu più nuda di una pietra arroventata dal sole, i baci scottavano le labbra.
I tuoi occhi strette feritoie che, assorbivano i raggi di luce fino a esploderti dentro.
L’arancione della luce, il rosso della passione.
Poi la meraviglia sgranata nello sguardo profondo, di un nero scintillante.
Immerso nel tuo pozzo, per riemergere assieme a te, nel campo di grano.
Il meriggio caldo che ha incendiato i campi di grano, svanisce lentamente, nel torpore languido delle ultime vampate di calore.
Solo le spighe di grano piegate, conservano il profumo e la memoria dei nostri corpi, arsi dal piacere.
Tu più nuda di una pietra arroventata dal sole, i baci scottavano le labbra.
I tuoi occhi strette feritoie che, assorbivano i raggi di luce fino a esploderti dentro.
L’arancione della luce, il rosso della passione.
Poi la meraviglia sgranata nello sguardo profondo, di un nero scintillante.
Immerso nel tuo pozzo, per riemergere assieme a te, nel campo di grano.
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